L’occhio: come funziona
La luce attraversa la CORNEA e il foro della PUPILLA, poi viene messa a fuoco sulla RETINA dal CRISTALLINO. Ma per vedere non bastano gli occhi! Una volta raccolte le immagini dal mondo esterno, le informazioni vengono inviate al cervello che le elabora e le interpreta.
DIFETTI VISIVI:
MIOPIA: l’occhio è “troppo lungo”, l’immagine dell’oggetto si forma davanti alla retina e non si vede bene da lontano. Si utilizzano lenti negative per riportare il fuoco sulla retina.
IPERMETROPIA: l’occhio è “troppo corto”, l’immagine si forma dietro la retina ed è sfuocata. L’occhio, però, può rimetterla a fuoco sulla retina ma ciò comporta sforzo e fatica. Si utilizzano lenti positive per riportare il fuoco sulla retina.
ASTIGMATISMO: l’immagine è distorta in una direzione, solitamente a causa della forma della cornea. Si utilizzano lenti toriche che annullano tale distorsione.
AMBLIOPIA: ridotto sviluppo della capacità visiva in un occhio durante l’infanzia dovuto a vizi di refrazione, strabismo o altre patologie. Se individuata entro i 3/4 anni è possibile porle rimedio.
Bambini e visione
Gran parte delle informazioni che il cervello utilizza arrivano dagli occhi; è importante che il bambino possieda buone abilità visive.
Le cattive abitudini sui banchi di scuola provocano l’uso di molte risorse visive e, spesso, portano ad inefficienza visiva. Si può notare che il bambino:
Evita di svolgere un lavoro a lungo, facendo il minimo indispensabile
È a disagio, prova affaticamento e sonnolenza nella lettura/scrittura
Può eliminare la visione di un occhio, penalizzando l’efficienza e la capacità di comprensione
Può sviluppare miopia
Regole della visione
Alcune regole per ridurre lo stress visivo di bambini (e adulti!):
A intervalli regolari sollevare lo sguardo dal lavoro da vicino e fissare un punto lontano.
Leggere e scrivere ad una distanza circa pari a quella tra il gomito e la prima falange del dito medio, detta distanza di Harmon
Per mantenere tale distanza quando si legge e scrive, utilizzare un piano inclinato di circa 20° (anche un quaderno ad anelli in orizzontale!)
Tenere la schiena dritta e poggiare i piedi a terra. Ciò permette una giusta distribuzione del carico su colonna vertebrale, collo e spalle, evitando stress e tensioni in quelle zone
Modulare l’illuminazione ambientale e del banco di lavoro per non indurre riflessi fastidiosi: non leggere con una sola lampada in una stanza buia!
Impugnare la penna qualche centimetro sopra la punta per poterla vedere mentre scorre
Computer e visione
Durante l’uso di computer, smartphone e tablet il sistema visivo è sottoposto ad un cospicuo utilizzo di accomodazione e convergenza che può comportare una serie di problematiche visive e fisiche dette “sindrome da videoterminale“.
I sintomi possono essere: visione annebbiata e/o sdoppiata, pesantezza e arrossamento oculare, tensioni a livello di spalle e collo, spossatezza, difficoltà a concentrarsi, emicrania o minor resa lavorativa.L’elevata concentrazione davanti allo schermo comporta anche una riduzione degli ammiccamenti con evaporazione della lacrima che può provocare occhio secco e bruciore oculare.
Prevenzione visiva per dispositivi digitali
Alcune indicazioni per prevenire un eccessivo affaticamento:
Fare brevi e regolari interruzioni (10 minuti) ogni 2 ore passate davanti al monitor.
Tenere schiena e capo eretti utilizzando sedie con schienali regolabili per mantenere un angolo busto-anca di 90°/100° e stabilizzare l’angolo del ginocchio a circa 110°
Sistemare lo schermo a circa 60-80 cm dagli occhi
Inclinare lievemente lo schermo in modo che il bordo superiore del monitor sia alla stessa altezza degli occhi
Ammiccare per redistribuire la lacrima e ritardarne l’evaporazione oppure utilizzare opportuni sostituti lacrimali
Se necessario utilizzare occhiali ben calibrati. Lenti monofocali o lenti a profondità di campo o occupoazionali offrono una visione nitida e senza sforzi accomodativi. Lenti e trattamenti specifici proteggono dall’abbagliamento prodotto dalla luce blu.